Koenigsegg Jesko

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Esiste un luogo che non è fisico e neanche troppo semplice da spiegare.

Tutti noi appassionati di auto lo sappiamo identificare molto bene, ma non abbiamo molte parole per descriverlo.

Per questo motivo proverò ad usare questa semplice metafora: l’Olimpo delle Hypercar. Qui la sfida dura è arrivarci di diritto. Ma quando riesci ad entrare, la strada per rimanerci si fa ancora più in salita. Per questo motivo, avere un’azienda con un portafoglio adeguato è una condizione necessaria, ma non sufficiente: servono passione, competenze e visione. Ed è in questo luogo magico che la nuova Koenigsegg Jesko è nata, con l’obiettivo, scritto nel suo DNA, di prendere il lascito delle sue antenate e spingere il limite ancora più avanti, dove pochi non solo osano, ma possono immaginare.

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La Koenigsegg Jesko, intitolata al padre di Christian von Koenigsegg, si prefigge l’obiettivo non più fantascientifico delle 300 miglia orarie. Questo numero che scritto o pronunciato non fa poi così impressione, presuppone uno sviluppo più vicino al mondo aeronautico che a quello automobilistico, dato che a questa velocità ci sono aerei che decollano. Al contrario, l’auto deve rimanere ben incollata al terreno. Koenigsegg ci ha abituato a soluzioni tecniche innovative e questo capolavoro seguirà la stessa strada.

Per spiegarlo in maniera semplice, il nuovo cambio sfrutta il principio delle moltipliche di una comune bicicletta, dove le combinazioni tra ingranaggi posti nella parte anteriore e posteriore, gestiti da un’efficace centralina, permettono accelerazioni pazzesche. Il cambio a nove rapporti pesa solo 90 chili e sfrutta un sistema che aiuta a selezionare la marcia corretta per sfruttare sempre al massimo la coppia disponibile. Le componenti sono studiate per la pura velocità e nella versione “normale” la Jesko può arrivare a livelli di downforce altissimi sulla sua ala posteriore che funge anche da freno.

Si parla di 1000 chilogrammi a 275 km/h. Questa enorme ala, la più grande utilizzata da Koenigsegg, ha una forma a boomerang. Questa particolarità permette di aumentare la superficie dell’ala senza uscire dalla sagoma dell’auto. La versione che sfiderà le 300 miglia avrà un diverso pacchetto aerodinamico per avere meno resistenza all’aria, dicono da Angelholm.

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Con la normale benzina a 95 ottani, il motore eroga 1200cv che riesce a scaricare a terra anche grazie agli pneumatici appositamente progettati per resistere agli altissimi valori di coppia e di velocità. Merito dell’aggiornamento dell’ormai rodato 5.0 v8 sovralimentato che sviluppano internamente all’azienda. La massima potenza arriva a 1600cv, alimentando il propulsore con carburante E85 e spingendolo fino alla soglia fantascientifica di 8500 giri minuto.

L’albero motore, di nuova concezione è piatto, e pesa poco meno di 13 chilogrammi, mentre insieme ai supporti motore attivi, c’è un nuovo sistema di iniezione dell’aria che la spinge fino a 20 bar, per azzerare il turbo lag nelle turbine. Un’altra novità è l’asse posteriore sterzante che, visto il passo allungato del telaio per arrivare sopra i 500 km/h, aiuta sicuramente a migliorare l’agilità nelle curve. Il lusso degli interni è scontato per questa fascia di mercato, così come tecnologie sempre più avanzate. Insomma, ora siamo impazienti di vederla su strada, anche se dovremo aspettare che prima vengano prodotte tutte le Regera già ordinate. Allora mettiamoci il cuore in pace, ed attendiamo che Koenigsegg rilasci a poco a poco i progressi di questa nuova divinità meccanica. 

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